Route d’Occitanie 2020, un tifoso fischia e insulta Froome: lui risponde mandandolo a quel paese

Momenti di nervosismo per Chris Froome alla Route d’Occitanie 2020. Il britannico non ha vissuto una giornata semplice nel corso della terza tappa, quella con l’arrivo in salita che di fatto ha disegnato la classifica generale. Mentre il suo compagno di squadra Egan Bernal andava a cogliere il successo, proprio davanti all’altro Ineos Pavel Sivakov, il kenyano bianco saliva con il suo ritmo per concludere con un distacco intorno ai cinque minuti. Una prestazione non particolarmente brillante che non ha destato preoccupazione al corridore britannico, almeno nelle dichiarazioni post tappa, nelle quali ha riconosciuto che l’obiettivo principale della giornata era aiutare il colombiano a centrare il colpo doppio poi effettivamente riuscito. In vista del Tour de France 2020 tuttavia qualche interrogativo è più che lecito.

Un video che circola in rete riporta però un brutto episodio che ha visto coinvolto il vincitore di quattro Grande Boucle. Un tifoso ha postato su Twitter una breve registrazione nella quale si vede Froome, con il suo dorsale numero 2, impegnato nella scalata finale a ruota di Bruno Armirail (Groupama-FDJ). Poco prima di un tornante un altro appassionato francese, riconoscendo il britannico, lo apostrofa con una serie di “buuu” per poi rincarare la dose con alcune frasi ingiuriose, tra le quali sembra di cogliere “va chier, connard”, traducibile (edulcorando un po’ i termini) con “vai a quel paese, stupido”.

Il corridore ha inizialmente ignorato l’insulto. Poi, dopo qualche istante di riflessione, si è girato all’indirizzo del tifoso sollevando il braccio sinistro in un classico gesto per mandare a sua volta a quel paese l’insultatore, stizzito dalla sua maleducazione. Una reazione spontanea alla stupidità di una persona, che tuttavia di certo non denota gran serenità da parte dell’atleta. Il rapporto di Froome con la Francia del resto non è mai stato semplice: il capitano della Ineos è stato più volte fischiato e insultato durante lo sforzo, e una volta gli è stata gettata contro dell’urina mentre era impegnato in una tappa del Tour. A tre settimane dall’inizio della Grande Boucle, non certo la situazione più rassicurante in cui vivere, considerando anche il clima non semplice che si respira all’interno della squadra.

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